martedì 24 dicembre 2013

Pillole del 2013

Il 2013 è stato un anno ricco di belle soddisfazioni musicali.
Così come l'anno scorso, ho selezionato una decina di canzoni (e video) per me rappresentative, tratte da album altrettanto validi. Eccovele.

Cominciamo dalla sorpresa più grande, vuoi per la lunga assenza dalle scene (10 anni) vuoi per la qualità del materiale : David Bowie. Il Duca Bianco è tornato, con un disco che non fa rimpiangere i suoi lavori migliori, e che ricorda, semmai ce ne fosse ancora bisogno, perchè quest'uomo può essere considerato un Artista a 360 gradi. Ho scelto un suo pezzo in particolare, 'Love is Lost', proposto qui nella versione remixata da un tizio che forse più di ogni altro quest'anno ha azzeccato le mosse : James Murphy.



E proprio perchè ho parlato di James Murphy e David Bowie, mi aggancio ai prossimi della lista, gli Arcade Fire, che hanno avuto l'onore di avere il primo come produttore ed il secondo come ospite di lusso (ai cori) nel loro disco. Questa band ci ha abituato bene negli anni, garantendo sempre lavori di altissima qualità, e 'Reflektor' non è da meno. Giunti al quarto disco, si presentano con un album doppio, apparentemente complesso (che alcuni hanno definito arrogante - tipo Noel Gallagher - da che pulpito), e rispolverano con maestria le atmosfere anni '80, confermandosi un nome di punta del panorama musicale mondiale.



Un attesissimo ritorno è stato senza dubbio quello dei Queens Of The Stone Age che, archiviati i precedenti due album (poco convincenti), hanno dato alla luce un lavoro maturo ed equilibrato, senza dimenticare il suono da cui provenivano. Grandissimo lavoro di songwriting di Josh Homme, che per sua stessa ammissione ha condensato l'esperienza che nel 2011 lo ha visto quasi morto (complicazioni a seguito di un intervento chirurgico ad un gamba). Il loro live a Milano lo scorso novembre è stato stellare.



Come dicevo, il 2013 ha regalato momenti molto interessanti. In questo contesto, i Franz Ferdinand potrebbero essere tacciati di eccessiva ruffianeria a livello compositivo, ma hanno saputo sintetizzare un momento molto delicato (si parlava di scioglimento temporaneo per eccessiva stanchezza) in un disco che si lascia ascoltare con piacere alla distanza, grazie all'abilità di Alex Kapranos nello sfornare ritornelli killer.



C'è un altro Alex, nel Regno Unito, a contendere a Kapranos gli onori dell'alta classifica. Sto parlando ovviamente di Alex Turner e i suoi Arctic Monkeys, usciti quest'anno con un disco ('AM') che definirei 'della consapevolezza'. Turner maneggia la materia pop e quella rock con imbarazzante semplicità. E basta sentire quel gioiellino di "Snap Out Of It" per rendersene conto.



La rassegna dei gruppi che quest'anno erano attesi al varco non è finita... Completano il quintetto i Vampire Weekend, la band newyorkese che più di ogni altra recentemente ha saputo incarnare la dote compositiva, il gusto innovativo e la capacità di mantenere alto il livello di hype tutt'intorno. Il loro stile non è sempre alla portata del grande pubblico, ma la loro personalità è indiscutibilmente affascinante.



Una delle cose più evidenti del 2013 è stato il prepotente ritorno di una scena elettronica come non se ne vedevano da tempi. Su tutti dovrei citare il grandissimo Jon Hopkins ed il suo 'Immunity', che ha lasciato a bocca aperta parecchie persone per la sorprendente freschezza ipnotica dei suoni. Ho avuto l'onore di vederlo dal vivo al Club To Club a Torino, e la sua esibizione è finita dritta e filata tra i miei personali primi 5 concerti di sempre in ambito elettronico.



Chi non ha potuto essere al Club To Club, nonostante il nome fosse ben presente in cartellone, sono stati i Moderat. Una delle loro due anime (Apparat) si è fatto male ed era convalescente. Al Club to Club è arrivato l'altra componente fondamentale di questo bellissimo esperimento tutto berlinese : Modeselektor.
In attesa di vedere il ricomporsi degli eventi, riascoltiamo il singolo tratto dal secondo episodio della saga targato ovviamente 2013.



Daft Punk. Impossibile andare avanti a parlare di quello che è successo nel 2013 senza parlare di loro. Hanno ipotecato tutti gli spazi radiofonici con 'Get Lucky' per interi mesi, con il rischio di farsi detestare.
Hanno attraversato indenni la sovraesposizione mediatica grazie alla trasversalità del loro groove, che pesca a piene mani dalla disco music e dal funky più godereccio. Hanno tirato in ballo mostri sacri della discografia attuale (Pharrell Williams, Julian Casablancas) e passata (Nile Rodgers, Giorgio Moroder), per dare vita ad un progetto che, concepito da chiunque altro, sarebbe stato con ogni probabilità destinato al fallimento (o all'incomprensione).
E sarebbe anche il caso di ringraziare questi due francesi per aver omaggiato in maniera così convinta Giorgio Moroder, l'italiano che più di ogni altro ha contribuito a definire nel mondo il suono della disco music. Senza Giorgio non potremmo neanche discutere di come si è evoluta questa musica negli anni.
E i Daft Punk l'hanno capito, insieme ad un mucchio di altre cose. Per inciso 'Random Access Memories' è un gioiellino di produzione, anche dal punto di vista strettamente tecnico.



Doverosa conclusione con un artista giovane, molto giovane, che ha impressionato, oltre che per la sua età, anche per la profondità timbrica della sua voce (a livello di un rapper nero) e per la capacità di scrivere canzoni con un piglio autoriale solitamente tipico di artisti più maturi. King Krule, segnatevi questo nome gente. E buon 2014 a tutti.

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