sabato 29 settembre 2012

Miei cuggini

Per qualche strana ragione, sono sempre stato in grado di ascoltare qualunque tipo di musica.
Da Brian Eno ai Metallica, da Satie ai Kraftwerk, da Ivan Graziani agli Iron Butterfly, non esiste genere che non sia passato per le mie orecchie senza ricevere in cambio un ascolto sincero.
Questo ha generato nel tempo almeno un paio di inconvenienti :
1 - il dispendioso accumulo di materiale sotto forma di vinili, musicassette, cd, mp3, dvd (io non butto mai via nulla)
2 - la sicurezza di arrivare quasi sempre al punto in cui, in una conversazione musicale, il mio interlocutore smette di aver chiaro quali sono le mie preferenze, non riuscendo forse a conciliare il primo movimento del concerto n.1 per pianoforte ed orchestra di Brahms (commovente) con 'Kick in the eye' dei Bauhaus

Potrebbe essere colpa dei miei cugini, che sono entrati a gamba tesa nella mia formazione musicale interrompendo il faticoso tentativo di mio padre di farmi crescere soltanto ad Elvis Presley :)
Venivo subdolamente irretito dai quelli paterni, che mi instradavano (erano i tardi anni settanta) verso Bob Marley, Toto, Dire Straits, e mio cugino materno, francese, che mi rintronava di funky disco music e AC/DC.
E poi c'era quel mio compagno delle elementari di Bussoleno, che condivideva la collezione casalinga di vinile dei suoi genitori : Kiss, Edoardo Bennato, America.
Ecco, diciamo che per la vivace mente di un bambino dei Gemelli, già di per sè incuriosita da tutto, questo melting pot (o insalata) di ascolti ha fatto da detonatore per un sincero entusiasmo negli anni a venire, che tra l'altro mi ha poi portato a diventare musicista.

Non è facile scorrere oggi il mio iPod senza commentare almeno una volta l'utilità reale di avere più di 20000 brani, e domandare se li ho mai ascoltati tutti.
Vi rivelerò una cosa : la risposta è no. Ma solo perchè non ho tempo  :)

Sono stupito io stesso a volte di riuscire a parlare agevolmente di musica anche con 3 persone dai gusti e dalla sensibilità completamente differenti, e che fra di loro non hanno nulla da dirsi, eppure è così.
Quelli che si reputano appassionati di musica tendono spesso a rifugiarsi in una iper specializzazione in qualche genere particolare. Ovviamente non sono mai riuscito a riconoscermi pienamente in quel modello, nemmeno nei singoli momenti in cui la vita mi ha fatto sbandare in ordine per : le sonorità dark e new wave, l'hard & heavy, il blues elettrico, il grunge, l'acid jazz, il big beat e l'elettronica.

Alcune persone poi hanno degli atteggiamenti a dir poco eclatanti.
Conservo il ricordo di un ex collega intento nel dichiarare, con discreto auto-convincimento, la fine della musica dopo la quinta di Beethoven :)
Ed un altro descrivere 'The piper at the gates of dawn' come l'unico disco dei Pink Floyd.
Queste prese di posizione io le reputo convinzioni esclusivamente mentali, e lo dico senza alcuna cattiveria o giudizio.

Al pari del cinema, io non credo che la musica sia una questione di 'cosa' ma di 'come'.
Ci può essere cuore anche nella musica techno, così come ci può essere una totale mancanza di cuore anche nell'esecuzione di un brano di musica classica.

Detto ciò, vi lascio con qualcosa che vi sorprenderà (forse).
Nel senso che vi sorprenderà sapere che mi piace :)
Colpa dei miei cuggini.



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