domenica 9 gennaio 2011

Le cartoline dell'impero

Nei primi anni del secolo scorso, il fotografo russo Sergei Mikhailovich Prokudin-Gorskii formulò un ambizioso progetto per documentare con le immagini la vastità dell'impero russo. Dopo aver ottenuto l'approvazione dello zar Nicola II (desideroso di conoscere finalmente anche le più remote terre sulle quali regnava), tra il 1909 ed il 1912 Prokudin-Gorskii attraversò undici regioni della Russia a bordo di uno speciale mezzo ferroviario (qui ne vedete una versione per le brevi escursioni) fornito dal ministero dei trasporti.
La sua apparecchiatura fotografica, da lui stesso concepita, permetteva di scattare in rapida sequenza 3 fotografie in bianco e nero dello stesso soggetto, filtrate con lenti di colore diverso (i famosi Red, Green e Blue).
Una volta rientrato a Mosca, Prokudin fu in grado di proiettare le 3 foto in contemporanea riapplicando gli stessi filtri ai 3 negativi in bianco e nero, ed ottenendo le immagini a colori. Il procedimento, di per sè pioneristico, aveva permesso allo zar di ammirare per la prima volta il colore delle sue terre a distanza. Probabilmente nessun altro ebbe la fortuna di godere della meraviglia di questo esperimento all'epoca. Il rapido susseguirsi delle due guerre mondiali (ed in mezzo la rivoluzione sovietica) cancellarono le tracce della famiglia dello zar e di tutta l'apparecchiatura utilizzata.
Gli eredi riuscirono però a conservare una parte di quell'immenso archivio (circa 2000 foto), immagazzinata su lastre di vetro, che fu poi rivenduta alla Library of Congress degli Stati Uniti nel 1948, al termine della seconda guerra mondiale.

Le lastre sono rimaste lì fino a qualche anno fa, quando la Library of Congress ha chiesto al fotografo Walter Frankhauser di scansionare ad alta risoluzione e ripulire circa 120 delle lastre originali di Prokudin-Gorskii.
In seguito, tramite un procedimento di digicromatografia al computer, le immagini sono state fedelmente ricreate in tutta la loro pioneristica bellezza.
Ve ne propongo qui alcune, insieme ai link per gustare il resto del lavoro.
Sono frammenti di un'epoca lontana, nella quale le persone indossavano i loro abiti migliori in occasione dello scatto, e nei loro volti c'era la fierezza di un popolo alle prese con la durezza della vita, ma non per questo privato della sua forza. Per quanto riguarda le foto architettoniche, alcuni degli edifici e delle chiese che vedete immortalati ora non esistono più, e questo conferisce anche un notevole valore storico all'impresa originaria di Prokudin-Gorskii, avvenuta ormai 100 anni fa...

(ricordo a tutti quelli che ricevono il post via mail di visualizzare direttamente la home page del blog per vedere tutti i link)

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