lunedì 23 febbraio 2009

Frasi fatte

Hey.
Il titolo di questo blog si presta a differenti interpretazioni, ma la prima che di solito viene in mente è il famoso detto "Chi visse sperando, morì cagando".
Qualcuno lo dice con convinzione, altri per sentito dire, ma tutti quanti in fondo sappiamo che la verità fondamentale è che nessuno di noi può fare a meno di sperare.
Sperare non significa attendere che la soluzione dei problemi ci cada in testa.
E non significa neanche aspettarsi che il giorno dopo il nostro arrogante collega di lavoro diventi improvvisamente gentile, o che il nostro partner diventi improvvisamente una persona nuova, finalmente come piace a noi.
No, non è tutto questo.
Sperare prevede prima di tutto un'azione legata alla propria coscienza.

Come posso vivere se non ho uno scopo ultimo ?
E, qualunque esso sia, come posso raggiungerlo se non agisco in qualche modo ?

Possiamo essere religiosi o atei, di sinistra o di destra, ma alla fine ci si ritrova seduti tutti sempre allo stesso tavolo E proprio a questo punto entra in gioco la speranza.
Io faccio del mio meglio (in tutta coscienza questo è ovvio), SPERANDO un giorno di raccogliere i frutti.
Non li posso pretendere questo frutti, non sarebbe giusto. Ma SPERO.

Molti questi speranza l'hanno persa, perchè hanno perso lo scopo ultimo della loro vita.
Io stesso l'ho perso ad un certo punto e la cosa è andata avanti per un po' di tempo, facendomi quasi a pezzi.

Barack Obama non può cambiare il mondo. Ma, innegabilmente, ha dato una speranza a molte persone che l'avevano persa irrimediabilmente. Non risolverà i loro problemi, ma forse loro stessi saranno più invogliati ad agire in tutta coscienza per risolverli in qualche modo, da soli.

Il titolo di questo blog è inoltre preso "in prestito" dal titolo di un libro-intervista a Manu Chao.
Vi lascio qui una frase tratta dal libro, che esemplifica bene anche il mio, di pensiero.
Ogni volta che lo leggo mi fa venir voglia di fare qualcosa, un po' come quando ascolto la canzone degli Afterhours "Il paese è reale".

Tratto da libro "La speranza, sempre" - Ed. DERIVE APPRODI, I GIRADISCHI

Domanda : Dici di non sapere come sarà il mondo tra due anni. E tu, fra due anni ?"

Spero che sarò cambiato. Bisogna cambiare, evolversi. Se c’è qualcuno di cui non so parlare, è proprio di me stesso. Finchè sono felice di fare quello che faccio e di sentirmi bene nella mia pelle, politicamente, è questo il messaggio migliore che posso dare. E questo è già molto difficile. Emanare calore attorno a me. Credo alla rivoluzione di prossimità. E’ la sola rivoluzione possibile. Bisogna che ognuno faccia lo sforzo di emanare calore proprio attorno a sé. Questo è lo sforzo da fare ora. Non credo in una rivoluzione di massa dove un leader viene per cambiare tutto. A costui, anche se ha buone intenzioni, io non do più di sei mesi di vita. Si farà scaricare o schiacciare da un bus. Se è più vicino ai compromessi, si farà presto recuperare o comprare dal sistema. Ciò in cui credo veramente è che bisogna che ognuno sia rivoluzionario per se stesso e nella propria casa. Bisogna iniziare dal proprio sé. Io per poter cambiare il mondo a che cosa ho accesso? A me stesso, alla mia famiglia e al mio quartiere. E’ proprio fin lì che posso arrivare, all'incirca.

7 commenti:

  1. Hola!
    Non credo ci sia molto da aggiungere al "manifesto" del tuo blog.
    Ma cosa si dice a un amico che apre un blog? "Congratulazioni"?, "In bocca al lupo"?...
    Vedrò di seguirti e anche di intervenire.
    Hasta siempre
    mario

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  2. bella frase quella del manu...

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  3. Scriverti da Roma in un cantuccio di bar del centro penso sia adeguato. Esserti amico penso sia adeguato. Scriverti sul tuo blog è adeguato alla tua richiesta. Per ora la mia vita è tutto quello che ho. E' fatta da molte persone e poche cose. Scopro di essere innamorato ogni giorno. Di essere un papà fortunato. Mi sa che sono fortunatamente adeguato. MassimoG

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  4. Bhè se il buongiorno si vede dal mattino...complimenti per il post. Ti lascio la mia definizione di speranza. La speranza è quel refolo d'aria che senti soffiare all'improvviso quando ormai non ricordavi più il piacere del vento tra i capelli

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  5. Eccomi qui, parli proprio come un Buddista!
    Nel senso che questa è la filosofia, poi che uno pratichi o no la religione è un'altra stria.
    La speranza, il dare alla vita una direzione, la consapevolezza che le cose possono cambiare solo se ognino di noi cambia dentro di sè.....Baci e abbracci e a presto!

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  6. Frankl, uno psichiatra ebreo sopravvissuto ad Aushwitz, dove la mortalita' era del 97%, noto' che le persone che sopravvivevano (perche' molti si lasciavano andare e decidevano di morire), erano quelle che avevano una ragione per vivere, qualunque questa fosse.
    Per lui, era il suo lavoro non finito. Aveva anche una giovane moglie incinta internata di cui non sapeva la sorte(dopo la liberazione scopri' che era morta).
    Il suo lavoro dopo Aushwitz si e' basato su questo. Senza speranza si muore....o almeno si muore prima.

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